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stante ne la pazienzia e nell’umilità, e che tu salvi l’anima tua, t’ha voluto Idio dimostrare la mia dannazione. E dette queste parole, l’ombra e la boce subito disparbe. Fummi detto questo assempro da un uomo degno di fede e di buona conscienzia, e1 quale l’aveva udito dal sopra detto religioso.


Del giudicio d’un uomo, el quale aveva fatto fascio d'ogni mal guadagno.

CAP. 10.º


Fue un uomo ne la città di Siena, el qua le aveva fatto fascio d’ogni mal guadagno. Costui informando e venendo a morte, e la moglie standoli dallato, e vedendolo gravissimo quasi per morire, cominciò a piangere e dire: Oimè! misera la vita mia! come farò che rimango con quattro figliuoli piccolini? Allora el marito che era infermo sul letto, si rivolse a lei e disse con un doloroso sospiro: Oimè, donna mia! tu ti lagni che ti rimani con quattro figliuoli e potete salvare l’anime vostre, ma lassa piagnare el miser di me, che per lassarvi ricchi, el diavol ne porta testè l’anima mia allo ’nferno! E dette queste parole, fu morto senza nessuno intervallo. El sopra detto assempro udii da una grandissima serva di Dio, che casualmente si ritrovò presente a le sopra dette parole.