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a rincontra e posele le palme de le mani a le gota, e fece vista di volerla baciare, e lassolle ne le gota due piastregli neri, e lassolla andare. Ella andando fuore a una sua compagna che doveva andar con lei ebbe molta vergogna. Poi la sera el marito le disse. Vedi io t’ho corretta co le parole dolci e non te ne se’ amendata, oggi t’ho corretta con questa vergogna; e perocchè io so che usanza d’uomini dabbene è di non ponar mano addosso a lor donne senza gran cagione; ora se tu aspetti la terza volta, io ti levarò il liscio da le gote con tante gotate, che tu el terrai sempre a mente; però che in casa mia voglio che ci stia la figura di Dio e de la Vergine Maria e degli altri santi, e non quella del diavolo. Ella udendo la ’ntenzione del marito, però che era giovano da fatti, più che da parole, mai più non si lisciò.


D’un Cavaliere usuraio el quale fu veduto da tutti e’ suoi vicini come e’ diavoli ne portavano l’anima sua.

CAP.º 5.


Fue ne la città di Siena intorno agli anni domini mille trecento vinti e sei; un cavaliere molto famoso, massimamente di grande usu-