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ch’ella stette po’ parecchie semmane in casa, innanzi ch’ella andasse più fuore. Poi il marito le disse; io ti prometto che se io ti veggo mai più liscio al volto, che io te ne ’l le varò per siffatto modo co’ la grattacacia, che tu non vi ti porrai mai più su liscio. Allora la donna s’amendò, e non si lisciò mai più.


Un altro giovano fu a Siena, el quale aveva una sua donna molto vana di questo lisciare. Costui più volte ne la riprese con dicendole:1 de le due cose è l’una; o tu vuoli piacere a me, o tu vuoli piacere altrui; sicchè, se tu vuoli piacere a me, io non ti voglio vedere altrimenti fatta se non come t’ha fatta Idio: e se tu vuoli piacere altrui, et io me n’avveggo guai a te! Quella per le parole del marito non lassava però ch’ella non si lisciasse; unde venendo poi una domenica doppo mangiare, et essendosi lisciata et acconcia, el marito fece vista di non avvederse2, et andò e tensesi un poco le palme de le mani al canto de la padella, e poi fece vista d’andar fuore. E quella, come tu acconcia volendo andar fuore, scese la scala. Allora el marito le venne

  1. Qui il condicendole, è rettamente usato, ed è nuova ed evidente locuzione.
  2. Manca il ne.