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care nessuna cosa per nessuna cagione: e debbi sapere che se un buono dipentore avesse fatta una bella dipentura, et uno che non sapesse dipegnare vi volesse ponar su alcun colore, e volesse trasmutare quella figura e farla altrimenti fatta, debbi ben sapere che colui che non sa dipegnare, non può altro che guastare quella figura. El dipentore che la fece in prima bella, ha molto per male che la sua figura, la quale egli fece con tanto studio e con tanto diletto, gli sia guasta dal suo nemico, e però chi guasta la figura la quale Idio gli ha fatta a la sua immagine per piacere a nessuna persona del mondo, non è1 degna di piacere a Dio e a’ suoi santi. E se tu dispiacerai a Dio e a’ suoi Santi, sia certa che a la perfine tu dispiacerai a tutte le genti del mondo, eziandio a te medesima e solamente piacerai a le dimonia dello ’nferno. E però sia virile, e sta constante al buono proposito che tu ai fatto però che Dio è sufficente a poterti retribrire d’ogni fadiga che tu patirai per lo suo amore, e medesma mente se tu farai cosa che gli dispiaccia. E cosi una buona dotta,2 con queste e con altre simili

  1. L’alt. cod. Manca nel èFonte/commento: 251.
  2. Dotta, parte di tempo determinata. Vale ancora una fiala, alla sua volta ec.