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suo e dal padre, el quale era ne la città molto famoso buono uomo.
Assempro1 d’una donna de la città di Siena che fu lisciata dal diavolo, credendo ella che fusse la sua cameriera.
CAP. 2.°
Intorno agli anni2 mille trecento vinti e due, fu ne la città di Siena una nobile donna, di
- ↑ Il seguente assempro è stato da Fr. Filippo scritto due volte. Questo lo credo il più antico, poiche l’altro di cui riportiamo solo le varianti, ha in fondo un avvertenza, per la quale lo scrittore dichiara di averlo scritto perchè non se ne perdesse la memoria. Questa seconda compilazione si legge in capo di un codice contenente «La sposizione sopra i vangeli di frate Simone da Cascia, ridotto in volgare da Fr. Gio. da Palermo. V. la prefazione.» Questo stesso Assempro fu compendiato in latino dallo storico Tizio nel T. III. p. 94 della sua opera Historiarum Senensium, all’anno 1322. Il quale sembra averlo tratto dalla Cronaca Aldobrandini, ove si accenna brevemente. Avvertiamo che questo secondo Assempro non è inedito e fù publicato in Lucca per il Canovetti l’anno 1855. Perciò noi ci siamo contentati di riprodurre solo le varianti. V. Bibliot: Com. di Siena. Cod: I. V. 10. Neppure è inedito l’assempro che noi stampiamo della serie dei 62 del Codice T. IV. 9. Ma si legge frà le Curiosità letterarie pubblicate in Bologna dall’egregio tipografo G. Romagnoli, assistite dal Chiaris. Cav. Zambrini. Disp. XXV.
- ↑ L’alt. Cod. Negli anni.