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Santo Augustino da Siena, ho fatta questa sopra detta scritta di mia mano per escarico de la mia conscenzia, con ciò sia cosa che Niccolò sopradetto mio fratello attenne a me pienamente come mi promisse. Sì che io frate Filippo sopra detto voglio in quanto m’è possibile attenere a Niccolò mio fratello sopradetto quello che io impromissi a lui, cioè che a Checca sua figliuola e mia nipote carnale, non voglio che le sia adimandato ne chiesto, nè litigato, nè molestata dall’Ordine di Santo Augustino nè da altri per loro, nè da nessuna altra persona; anco voglio che liberamente sia suo, ogni e ciascuna cosa che mi potesse venire o toccare de la redità di nostro padre o de la dote di nostra madre. E questa scritta io frate Filippo sopra detto ho fatta di mia mano a dì primo luglio nell’anno mille quattroeento quattordici.

Nota (D).

Opere incerte di Fr. Filippo, ed Assempri della Chisiana.

In una Miscell: della mostra P. Biblioteca, Cod. C. VI. 8. v’è un manoscritto, copia del Cittadini, contenente due Leggende: una della vita di S. Ansano, l’altra di quella di S. Galgano; due delle più fiorite scritture, che ci abbia lasciato il trecento. Io non ho molto indagato sulla originalità d’esse, ma come copie le credo inappellabili perchè dovute a Celso Cittadini. Esso lascia memoria che sono estratte dalla Chisiana. Chi abbia letto gli Assempri, ha per necessità da venire nel sospetto, che esse sieno creazione di Fra Filippo; tanto hanno il suo fraseggiare, le sue immagini, e perfino le sue familiari locuzioni: anzi pure in una certa maggior cultura vincono gli Assempri stessi. Forse ancor di queste faremo un giorno dono ai Lettori della nostra Antologia. Oltre i libri già nominati,