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quale non abbiamo nè agio nè uopo, non taceremo di uno di questa famiglia degnissimo di essere mentovato. È questi Tommaso di Mess. Bartolomeo, Ambasciatore al Conte di Virtù nell’1384: Cavaliere, capitano di Monteriggione nel 1410. Ma quel che importa, autore di un curiosissimo Trattato di Aritmmetica mercantile, che si può vedere in Copia autentica nella P. nostra Bibl. al Cod: III. 23. p. 136, ch’egli scriveva circa al 1412 o poco dopo: degno d’esser veduto specialmente per un difficile e importantissimo ragguaglio fra le diverse monete e pesi del tempo. Fu mercante e molto locupletò. Amò ancora la bella letteratura, ed a Lui non un solo terzo, ma certamente tutto si deve il vago libro della Vita del Re Giannino. Egli seppe ordire un racconto pieno di brio, e per forma e per lingua pregiatissimo, sui pochi fatti di un oscuro avventuriere. Nutriamo speranza, che il chiaris. Cav. Sig. D. G. Milanesi lo dia alla luce, arricchito di quelli studi, dei quali Egli è vero ed esperimentato Maestro.

Nota (C).

Il seguente documento è autografo, e si trova alla pag. della Miscelll: Documenti di Lecceto Cod. B. IX. 19. della P. Libreria. Da questo emana l’autorità, che ci fe’ riconoscere per sue scritture, quelle che ci restano di lui.

Al Nome di Dio. Amen.

Sia manifesto a chi leggiarà questa scritta, che io frate Filippo di Leonardo di Cola, de’ frati romitani di Santo Augustino da Siena, priore del convento di Selva di Lago del detto Ordine, vedendo che Niccolò di Leonardo di Cola mio fratel carnale era vecchio e poco sano, e che la vita sua non poteva essere longa; sì ’l pregai che egli