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principale strada de la città, in luogo che molta gente v’usava, sicchè molti vi trassero a vederlo.


Come uno che giocava ne fu portato dal diavolo in anima et in corpo.

CAP. 61.°


L’assempro che seguita mi fu scritto da un caro mio amico dignissimo di fede, sicchè io lo scrivo qui di sotto secondamente che fu scritto a me, e fu in un castello che si chiama Arcidosso, et è nel contado di Siena, e sallo Idio che io non ci aggiongo nè scemo parola. E fu una cosa molto palese e divolgossi molto per tutte le contrade d’intorno: ora dice. La propria verità di quello che m’avavate ragionato si è questo, che essendo alcuni giovani d’Arcidosso e giocando insieme, uno di loro pure de la detta terra d’Arcidosso, perdendo si raccomandò al dimonio dicendo, diavolo cavanni di tante angosce e tribulazioni, e io mi ti do in carne et in ossa. E dette queste parole di subbito sparì, e non si vidde chi el levasse dinanzi a’ compagni, di che tutti n’ebhero grande orrore e maraviglia, dicendo cosi. Dove n’è andato costui che testè giocava con