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Massimamente era ghiotto e disordenato mangiatore e bevitore, intanto che la quaresima nessuna cosa n’osservava, neanco gli altri dì comandati; e per questo era chiamato Golia; e più era conosciuto per questo nome, che per lo suo proprio nome: et anco era giocatore e bastemiatore. Avenne che una volta, ponendosi a giuoco, cominciò a fare la sua diabolica e dannata usanza, cioè di bastemiare Idio e’ Santi; e cosi bastemiando, cadde morto di subito sul tavoliere. Del sopra detto assempro non bisogna darne testimoni, però che simile giudicio Idio dimostra continuamente in tutte le parti del mondo; e per questo giudicio e per molte abbominazioni che si commettono nel mondo continuamente, potiam credare di certo che noi siamo molto presso a la fine del mondo. E però, se noi fussemo savi, empareremmo se non a le spese altrui, e non c’indugiaremo a confessare al fine de la vita nostra; però che ognuno è certo che allora si fa gattivo acconcime, e pericoloso e dannoso. E secondo che dice Santo Augustino la confessione che gli uomini fanno a la morte, non la lodo e non la vitopero, ma Dio el sa come ne vanno. Non dimeno del sopra detto assempro ne fuor molti testimoni che ’l viddero, però che ’l misero giocava in su una banca ne la