riparo per lo quale io mi possa difendere da loro. Prego te, dolcissima madre di Dio, che tu mi guardi, si ch’io non venga ne le mani de’ lupi, e che io non sia vitoperata e confusa di tanta brutta confusione, e che io non venga a tanta inopia e miseria e viltà. E pregoti che ora in tanta necessità tu sia mia avocata dinanzi a la maestà del tuo dolcissimo figliuolo e che tu non mi abbandoni che sai che io so’ sua sposa. E poi si volse al figliuolo che ella teneva in collo, e disse: Tu sai, Signor mio Gesù Cristo, che lo sposo temporale si debba mettare, e mettesi a ogni pericolo di morte e di fadiga per aitare e liberare la sposa sua d’ogni pericolo, e vergogna, e confusione. E tu sai che io non volsi mai, nè desiderai altro sposo che te; et a te ho data e botata e consecrata la mia virginità, et hotti eletto per mio sposo: e però, se tu non m’aiti in questo pericolo, vedi bene che io non ti potrei osservare vera fede, come io t’ho promessa; però che sai che senza te non si può far cavelle. E nonestante che io sia peccatrice e indegna de la grazia tua, non dimeno ti prego per quello amore e carità che ti costrense a creare el Cielo e la terra et ogni cosa, che in essi sono; et anco ti prego, per quello amore e carità che ti costrense a prendare