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dine di popolo. Di questo fu testimone tutto l’avanzo degli uomini e de le donne, che rimasero ne la terra. Et anco e’ villani, che riscontraro e’ dimoni ch’andavano a sonnabissare quella terra. Et in quel medesimo tempo in molti luoghi de la cristianità sonnabissaro molte città e castella, et eziandio in molte parti del mondo, ne le quali morì infinita moltitudine di popoli. ù
Come un’anima subbitamente ch’ella passò di questa vita, apparbe a un suo confessore.
CAP. 56°
Fue ne la città di Siena alquanto tempo innanzi a la mortalità del mille trecento quarantotto un buono uomo, el quale aveva un suo confessore e padre spirituale dell’anima sua, dal quale si confessava e si consegliava di tutte quelle cose ch’appartenevano a la sua salute, el quale era frate dell’ordine del glorioso misser Santo Francesco. Or’avenne che questo frate andò una quaresima a predicare a la città di Lucca. Et andando egli una sera intorno al chiostro dicendo officio, o veramente pensando ne la predica ch’aveva a