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comandata dal suo prelato, non aspetteva al secondo comandamento. Et anco mantenne bene la santa povertà e castità, e contra questo non fu mai persona che di lui s’avedesse mai di nessuna cosa sinistra, o che avesse mai di lui neuno malo assempro. Fu molto caritativo degl’infermi e molto bene gli serviva e gli aitava coll’avere e co’ la persona quanto gli era possibile. Aveva nondimeno questo frate una cosa molto reprensibile e detestabile, cioè che detto che aveva el suo ufficio non occupava mai el tempo ne la lezione nè nell’orazione, e co’ le mani non prendeva mai nessuno esercizio, unde per questa cagione vacava molto a ozio pe’ chiostri, stando tuttodì a favellare co’ frati e co’ gli uomini oziosi. E perchè ’l male molto gli dispiaceva, ed egli ne vedeva e n’udiva assai perchè si riduceva in luogo da ciò, mormoravane molto e detestavalo e guarlavasi molto di non mormorare a falso. E per questo gli pareva con buona conscienzia poter mormorare, confidandosi che quand’egli mormorava gli pareva dire ’l vero, e non considerava che molti mormoravano con lui per sua cagione. Ora avenne che una mattina, dicendo egli la messa et avendo consacrato el Corpo e ’l Sangue del nostro Signor Gesù Cristo, udì una boce molto terribile e