Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
201 |
morti putridi e pien di vermini, cioè e’ corpi degli uomini iniqui e pessimi, pieni d’abbominevoli peccati, morti nell’ira di Dio. E’ quali corpi si debbano sotterrare al fosso co’ cani e co’ le bestie, e non ne le chiese e ne’ luoghi sacri. Però che per essere sepolti ne’ luoghi sacri ne ricevono troppo maggior giudicio e dannazione, eglino e chi ne li lassa sotterrare se muoiono in quelli peccati. Del sopra detto assempro tanti testimoni ne furono quanti uomini e donne piccoli e grandi in quel tempo erano in Agobbio, però che duraro e’ bussi e la tempesta in quella chiesa più di dodici notti, et ogni gente se ne potè rischiarare chi volse.
Come Idio minacciò terribilmente un mormoratore.
CAP. 54°
Conobbi un frate, el quale da chiunque el conosceva era tenuto di santa vita. El qual frate era di grandissima astinenzia e sempre dormiva con tutti e’ panni ch’egli portava el dì endosso, e dormiva su ’n una tavola e per capezzale teneva un legno con un pannicello avvoltovi. Costui fu perfetto ubbidiente, però che mai di nessuna ubbidienzia che gli fusse