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testa, esce una bella vena d’acqua e fra tutte quelle vene è tanta quantità d’acqua che macinarebbe presso ch’un mulino. E in quel dì vi vanno e’ saracini e mangiano, e bevono di quell’acqua, e tutto ’l dì si stanno in quel campo e fanno grandissima festa et allegrezza. Ora tu uomo che non ti vuogli rallegrare ne le feste nè con Dio nè co’ Santi, nè co’ fedeli cristiani nè co’ gl’infedeli, nè co’ le bestie irrazionali nè co’ gli animali bruti; seguita ora, che sarà di necessità che tu ti rattristi co’ le dimonia dello ’nferno. E però apre gli occhi de la mente e mirati dentro e fatti tuoi come tu stai con Domenedio, et a che terribile partito tu debbi venire, e come ’l tempo camina e come vi t’approssimi tosto.


Come un mal’uomo si comunicò per conseglio d’un gattivo confessore, e come non si debbano sotterrare in chiesa.1

CAP. 53.°


Nel tempo ch’io componevo questo libro, era un gentiluomo nella città d’Agobbio mol-

  1. Coloro che son morti male, già s’intende!