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gloriosa Vergine Maria e Giosef si gittaro in terra ginocchioni, e con dolci lacrime laudarono Idio de la sua ismisurata carità, el quale sempre provede a’ suoi servi nel tempo del bisogno dove manca l’aiuto umano. E bevuto, recreati che fuorono, anco laudaro e ringraziarono Idio, et andarono a la lor via. E quell’acqua s’andò spandendo allora su per la terra e bagno una gran piazza di terreno, et in quella terra dove l’acqua bagno di prencipio, nacquero certi arboscelli e’ quali crescono forse due braccia sopra terra el più che crescano, e quelli arbuscelli fanno el fino balsamo et in nessuna parte del mondo non se ne truova più se non solamente in quella terra, che di principio fu baguata da quell’acqua. Poi calando l’acqua, gl’infedeli vi fecero un pozzo et a questo pozzo hanno fatto una certa rota di legname, a la quale quando vogliono attegnare dell’acqua per innacquare quelli arbuscelli, pongono una bestia a vollare quella rota a modo che un mulino a secco. E continuamente mentre che la bestia si volle tira su molt’acqua, de la quale s’innacqua tutto quel giardino degli arbuscelli del balsamo. Et intorno a quel giardino hanno fatto gl’infedeli tre gironi di mura. E per la virtù di quell’acqua dimostra Idio continuarnente insino al