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i dì delle feste vacava a la chiesa, o a cose spirituali, e faceva molte limosine. E quantunque egli ricevesse molti danni, per non voler fare e suoi fatti el dì de le feste, non dimeno Idio el ristorava poi sì nell’altre cose che sempre avanzava et abbondava. E come faceva egli, così s’ingegnava di fare a la sua fameglia, et in ogni cosa viveva molto cattolicamente, e con buona conscienzia. Aveva questo buono uomo una sua possessione, a la quale aveva una bella e buona vigna. E sempre quand’egli l’allogava, faceva patto col lavoratore ched’egli non dovesse entrare ne la sua vigna i dì di nessuna festa comandata da la Santa Chiesa. E massimamente la Domenica voleva che s’egli v’entrasse dentro per nessuna cagione, egli o nessuno di sua fameglia, o vi facesse entrare persona, voleva che l'anno egli perdesse tutta la sua parte de la ricolta; e cosi osservò mentre che visse. E per questo, gli fece Idio questa grazia, che in quella vigna non venne mai nè gelo, nè grandine, quantunque molte volte l’altre vigne ch’erano per le contrade d’intorno a la sua gelassero e di grandinassero, non dimeno ne la sua vigna non veniva mai danno nessuno. Et una domenica doppo mangiare, essendo egli andato spassandosi e questa sua possessione, venne