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cora con poco proposito. Gli assempri sono 62, tutti della mano dello Scrittore, scritti senza interruzione di tempo; e riscontrando che l’assempro sessantunesimo è scritto nel 1416, si rileva ch’egli Scrisse con ben ferma mano, con carattere unito e franco, ben che fosse già presso che ottuagenario. Due sole postille, nessun pentimento in 162 pagine di scritto piene e piuttosto compatte. Il libro composto in più tempi, appare copiato tutto una volta; ed anzi credo che la leggenda di S. Silvestro e la fine del mondo che precedono gli Assempri, sieno tutti una sola copiatura.

Il Codice essendo palinsesto, e parte in carta e parte in pergamena, narra lo zelo, non che la povertà del caldo e devoto monaco. La lettera tiene ben più del XV che del XIV secolo; ha perduto quel serpeggìo che formava l’eleganze degli scritti notarili del 300, ed ha il rotondo e la brevità del 400.

Non diremo altro intorno a cose bibliografiche; chè queste ci sembrano a bastanza per la necessità.

E passando a dir le ragioni che ci determinarono a pubblicare un libro tutto diavoli e frati, protestiamo che non saremmo