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suo maladetto. Anco come ’l cuore di Farraone sempre più indurava, e difendendosi con parole disperate per le quali gli pareva convenciare ogni gente per ragione, che egli non si dovesse confessare nè acconciare nè con Dio nè co’ Santi. Et anco gli era stato procacciato la ’ndulgenzia di colpa e di pena e poco gli valse. E così quell’anima misera passoe di questa vita. E morto egli, volsero e’ Conti ch’egli fusse sepolto ne la chiesa de’ frati di Santo Augustino presso a la loro sepoltura però che l’avevano molto amato. Assai si scusaro e’ frati per non sotterrarlo non tanto in chiesa ma in nessuna parte del luogo. Dicendo ch’egli era stato un diavolo in carne umana e che ’l corpo suo si doveva sotterrare al fosso co’cani e non con gli uomini. Alla perfine e’ Conti ch’avevano fatto fare quella chiesa da le fondamenta, per ogni modo volsero che ’l corpo suo fosse sepolto in chiesa et e’ frati avendo maggior paura de’ Conti che di Dio acconsentiro a ciò che i Conti volsero. Et essendo quel maladetto corpo sepolto ne la chiesa, tre notti seguenti fu ne la chiesa tanti bussi e tanta tempesta che non tanto e’ frati, ma eziandio e’ vicini, nullo vi potè mai chiudare occhio per dormire però che pareva la chiesa piena di diavoli com’ell’era. E quando pare