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Val di Sieve. Questo Giovagnuolo di Val di Sieve fu molto ardito e gagliardo de la persona, e sopra ’l modo fu malizioso e vizioso e senza neuna conscienzia. Costui fu pessimo traditore e disleale e fu ispiatato e crudele sopra ogni immaginazione diabolica, intanto che più si dilettava di uccidere gli uomini che molti le fiere salvatiche. Et acciò che i miseri che invecchiano ne’ mali dì e ne le male notti, e mai non si vogliono correggiare nè amendare de la lor mala vita, possano vedere per esempio del sopra detto misero, che gli uomini che sempre vivono male e mai non s’amendano, a la perfine tanto cresce in loro la iniquità e la crudeltà che diventano consimili a le dimonia. Questo maladetto Giovagnuolo presso che al fine de la sua maladetta vita crebbe tanto ne la superbia e nè la diabolica crudeltà, che avendo una volta e’ Conti briga con certi lor vicini et avendo presi de’ lor nemici ben cento prigioni pe’ quali si speravano d’aver pace e concordia co’ lor nemici, questo iniquo uomo e diabolico crebbe in tanta crudeltà e superbia, che acciò che pace non si facesse et anco per isfamarsi de le carni degli uomini, andò a’ Conti e con molte pregarie e con molte false parole tanto fece, che i Conti gli dettero in guardia e’ sopra detti prigioni, avenga che mal volon-