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conda compilazione fatta dal suo autore. Noi abbiamo stampata la prima, che era inedita, e ci siam contentati di riportare dell’altra le varianti e la chiusa.1 Nel fine di questo Codice si legge. «Questo libro è di Fra Filippo di Leonardo dei frati romitani di Santo Augustino da Siena, e de’ suoi chompagni che stanno insieme collui nel convento di Selva di Lago.»

Veniamo al Cod. I. IV. 9. che è quello che abbiamo da parecchie settimane fra mano. È palinsesto, e i fogli son confusi di membranacei e di lino. Quelli membranacei sono con gran cura raschiati, e posti a rovescio. Non sono molto più antichi del libro stesso. Contengono quali degli atti notariali, quali alcune carte di bella e grossa lettera di un libro di documenti morali. Scorgonsi nei margini tuttora i punti di legatura di esso. Da un verso che potei leggere a gran stento, rilevai il principio di un atto notariesco che non può essere molto più antico del 1308, anno

  1. Questo assempro ha diversa paginatura della Esposizione; è certo dunque, che vi è stato aggiunto.