la città. El quale fanciullo essendo spirato da Dio, entrò ne la religione di Santo Augustino. Era el detto fanciullo savio e prudente molto sopra la sua età e mirabilemente era umile e devoto e reverente et ubbidiente a Dio et al suo prelato, ed era tanto riposato e modesto in tutti e’ suoi fatti che chiunque el conosceva se ne maravigliava. Et avvenga che vivesse longo tempo sempre mantenne pura e santa virginità. E nonestante ch’egli fusse ordenato et accostumato sopra ’l modo in tutti e’ suoi fatti, nondimeno recò ne la religione un costume al quale benchè sia bello nel secolo, ne la religione de’ servi di Dio è molto brutto e vitoparoso cioè che sopra ’l modo era schifo. Et essendo el sopradetto fanciullo nel convento di Selva di Lago novizio, non poteva mangiare pane ch’egli nol mondasse e rade volte cucina, e quelle volte che ne mangiava si conveniva ch’egli avesse la scudella molto bianca e bella. El più de le volte el priore del luogo gli faceva cuociare due uova appoggiate al fuoco et era un fastiggio a vederlo mangiare. Avvenne che un dì gli altri novizi suoi compagni gli cominciaro a dire. Come farai quando sarai a Siena che non avarai queste cose e saratti posto innanzi la cucina mal netta e peggio stagionata, e un monticello di bocconcelli di pane