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ch’egli avesse schifezza di veruna cosa; l’altra che di cosa ch’ gli fusse apposta, non fece mai veruna scusa. La quarta che mai non chiedeva veruna cosa per se, ben riceveva quando gli era proferte se n’aveva bisogno. E tanto era povaro, che stando la notte per cella nel capitolo1, e dormendo su le banche del capitolo, non aveva che riponare in cella al tre che e’ panni del dosso, e con quelli si dormiva, avenga che poco gli adoperasse a dormire però che la maggior parte de la notte vegghiava in orazione. Et in tutte le sue operazioni era riposato e temperato e pacifico, e senza necessità fuor di chiesa e di cella non era mai veduto. — Avvenne che una volta tornando coll’accatto del pane, in mentre ch’e’ frati mangiavano, sicchè dovendo mangiare a la seconda mensa rendè ’l pane al canovaio, et andò a fare la sua usanza, cioè a stare in orazione tanto che avesse mangiato la prima mensa. E stando in orazione cominciò a orare in queste e consimili parole e diceva: Signore Dio io ti dimando misericordia e remissione

  1. Dormendo nella sala del Capitolo invece che in una cella.