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egli scriveva nel 1416, anno nel quale inclinava già verso il quindicesimo lustro; onde è da credersi che davvero fosse instancato. Di questa particolar missione di scrittore fa duopo tenergli gran conto.

Ma di tanta operosità non restano, al meno di autentici, che due MSS. nella Pubblica Biblioteca Comunale di Siena, autografi come dimostreremo.

Il Codice I. V. 10. di 176 carte in ottavo grande, bene scritto e conservato è tutto membranaceo. Contiene l’esposizione sopra i vangeli di fra Giovanni da Salerno, tradotta in volgare dall’opera di fra Simone da Cascia. Nel Catalogo del Cav. Zambrini si citano due edizioni, 1486 e 1496, ambedue molto rare, ma la versione n’è attribuita a Fra Guido; onde questo sarebbe un volgarizzamento inedito e sconosciuto. Quello che posso dirne si è, che se l’altro volgarizzamento è detto dal Chiaris. Zambrini veramente aureo, questo qui non gli può stare per nessuna parte di sotto.

Avanti questa esposizione leggesi della stessa mano di Fr. Filippo l’assempro della donna lisciata dal diavolo, che è della se-