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78 TRATTATO

Del maneggio di mezo tempo, & anco di tutto tempo, co'l cavaliere à cavallo, & ferri d'esso posti in disegno. Cap. III.


VOlendo il cavallier maneggiare il cavallo in misura di mezo tempo, o di tutto, bisogna osservare quel tanto, che s’intenderà in questo capitolo, & si vedrà in dissegno, si di tenerlo pe’l diritto, come ancho nelle volte; nelle quali, tenuto che s’haverà pe’l diritto, in uno di due tempi, bisogna si faccia fare quelle senza pontade, si alla mano destra come alla manca; perche non sarebbero intieramente buone, quando non fussero tutte intiere, come bisogna, che siano ad essere perfette; non ponendo le braccia in terra sin tanto, che non haverà finito la meza volta; moversi ancho co piedi di dietro di posta nella volta; ma torcere quelli, facendo, che seguitino la vita; non levandoli di quel luogo (si come nel predetto disegno si vede) sintanto, che non si vorrà ritornare nel medesimo sentiero, & spingerlo avanti, acciò, che il cavallo faccia un’altra rimessa; la quale quando si farà fare, si opererà (potendosi) ch’ei vada diliberato à tutta fuga, ritenendolo poi pe’l dritto nel fine d’essa, & subito voltarlo à misura di mezo tempo. Et non potendosi ciò per essere troppo presto, sia à tutto, & si faccia, che la prima, & ultima volta sia à mano destra. Non però alcuno pensi, che io ammetta, che si comporti al cavallo di rubare la volta, ne d’aspettare il volere del cavaliere, qual ch’esso si sia, perche voglio che non preferisca il voler di quello, & ciò conosca il cavallo, fra l’altre cose, co’l cenno della briglia, & de calcagni, ò polpa della gamba. Delle rimesse poi ne farà quella quantità li parerà essere bastevole; & consideri bene al tutto, perche alcuna volta non s’affaticasse tanto, che facesse poi l’ultima fiaccamente, & fuor di lena, & forza; che oltre’l danno, che ne seguirebbe al cavallo, farebbe anchora mala vista, si per esso, come etiamdio pe’l cavaliere. Et la mesura, & modo, si come l’intendo io, di questi tempi, si del mezo come del tutto tempo è quando si maneggia il cavallo, & è ritenuto pe’l diritto, senza pur darli tempo di fare una possata volendo (perche alcuna volta non si vuole potendo, alcuna altra non si può volendo) si volta all’hora; chiamo io questa misura di mezo tempo. Quando poi se li da tempo per poter far la possata volendo, o nò, questo io’l dico tutto tempo; perche si può far fare al cavallo quel, che si vuole, & con una, o due, o più possate. Et quando maneggiandolo si vogliano usare il più delle volte (secondo ’l mio parere) è assai d’una, voltandolo nella seconda. Et se ad alcuno il mio parere sopra questi tempi non piacesse intieramente, gli essorto à provar il tutto, & à quello, che gli riuscirà meglio s’appigli; perche non potrà essere ne biasimato, ne ingannato anchora. Io ho voluto che ogniuno sappia l’animo mio chiaro, acciò che alcuni non credessero, ch’io volessi si facesse del modo, che osservano molti cavalieri nei lor maneggi, che non si tosto li hanno spenti alla rimessa, che l’incominciano à ritenere, facendosi poi fare copia de falchi, & prima,