do spettacolo alle da loro riverite Dame, talmente immerso, che senza lui non li potevano conchiudere, e conchiuse senza lui effettuare, e’l rimanente del tempo, tutto speso in giocar d’armi, e maneggiar Cavalli: e poi nella virilità, farsi scorgere tanto ricco di belle lettere, ch’è stato bastante à ritornar’in vita, in casa propria, la già del tutto estinta Academia Affidata, e poi dar campo alla già famosa Adunanza INTENTA tanto nelle vicine provincie celebrata? Questi, Sig. mio, sono miracoli d’ingegno, e di valore, e però non è maraviglia se io invaghito di così chiara Tromba, col mezo delle fatiche altrui, e della divotione mia procuro di consacrarmele servitore, supplicandola hora humilmente à gradire la mia servitù. (qualunque si sia) & insieme questo picciol segno, che vengo ad offrirle, che sarà come una gocciola d’acqua nel mare del suo valore, offerto per tributo della mia affettuosa divotione. Sortiscano sempre glorioso fine i suoi alti dissegni, come io le bramo, & priego dal Cielo, & con ogni riverente affetto senza più le bacio le mani.

Di Venetia il dì 30. Aprile 1603.


Di V. S. molto Illustre
Divotissimo Servitore

Vincenzo Somasco