PRIMO 17

caso la montada, la guardia ardita, & la mano fuor del suo solito luogo, non è per altro, salvo che per essere così formato il collo; perche ordinariamente per ogni poco, che si raccoglia à se la briglia, il cavallo s’accapuzza; & come non s’aiuta con tal rimedi le guardie li battono al petto, la onde non si puote poi reggere à suo modo. Ma quando le parti della bocca non fussero buone, & che il cavallo fusse duro d’essa, provedaseli in altro modo, con imboccatura à quella convenevole, cioè gagliarda, come è la stroppa con due rotelle altarelle, facendo più lunghetta la guardia, & fiacca, non lasciando di tenere la mano come è sopradetto. Et bisognando pe’l troppo appetarsi darli più aiuto, mettasi all’hora un ferro, che circondi il sottogola della testiera cuscito in esso fra i due corami, il quale non sia tondo, ma seguiti la forma del sottogola; perchè non sarà così oso ad appettarsi, anzi sorgerà. Et levato, che sarà dall’appettarsi bisognandoli poi più fortezza per reggerlo, si adoperi la musarolla di ferro fatta à seghetta, & sofferendo esso il barbocciale quadro, overo à bottone mettaseli, perche è perfetto; avvertendo, che quando s’appettasse esse fortezze non operariano; delle quali non si debbe l’huomo servire, se prima il cavallo non haverà dimesso tal uso.


Quando'l cavallo ha il collo riverso. Cap. XXIX.


QUando si trova nel cavallo un collo riverso, egli è mala parte, per che la natura di tal collo non comporta briglia, che troppo lo sforzi; ne vuol molta guardia, ne anco ardita, ma fiacca. A questo l’aiuto della montada è buono, che lo tira sotto, facendolo sorgere; & quanto è più corta la guardia tanto è migliore. Il ginetto dunque è perfetto, perche l’assetta della testa, & lo fa mettere ben sotto, & tal guardia (quantunque sia ardita) non lo sforza per rispetto della portezza, & volendo si puote far con guardia all’Italiana, molto meglio; perche conserva più la gengiva, che non fa l’aperto: nel quale (bisognando) si ponga nella parte, che batte sopra la gengiva una spoletta, o ballottina tonda; & non sia l’imboccatura troppo larga in quel essere, perche non batta fuor della predetta gengiva, che molto li noceria, & trabboccarebbe, dando la montada anchor noia al pallato, però dico, che chi usa tal briglia fa di mestieri habbia buona mano, massime nel maneggiarlo; che quando non l’havesse non se ne serva, perche non operarà secondo il suo desiderio, ma usi altre briglie con un poco di montada, & con guardie più corte, che si puote, & non molto ardite; potendosi ancho servire, volendo, della musarolla di ferro, & del barboccial quadro, comportandolo però il barboccio; & maggiormente di queste cose si puote valere, quando il cavallo non è di molta forza, però che più pazientemente le tollera, che non faria il ginetto mal adoperato.