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Quando'l cavallo ha le ganasse picciole, & strette insieme. Cap. XXV.


IL cavallo quando ha le ganasse picciole, & strette insieme non è buona parte, & lo è più, & meno cattiva secondo la fattezza del collo, il quale havendo buona volta è assai men male. Non si potrà dunque errare in porli briglia, che non lo sforzi molto à star sotto, & massimamente quando havesse il collo grosso, & se corto tanto più, perche non verria la colpa del cavallo quando non si lassasse ridurre con la testa al segno, ma dalle sue fattezze non buone; la onde bisogna, che l’huomo ciò vedendo, & conoscendo li proveggia con tirarlo con piacevolezza, & non per forza al suo segno, facendo, che la guardia non sia molto lunga, et che sia fiacca, di modo però, che non trabbochi la briglia, & l’imboccatura sia più, che si puote piacevole, ne si li stringa troppo la musarolla, perche non lo lega, non però si comporti, che apra la bocca, ma solamente habbia un poco di libertà.’


Quando'l cavallo ha le ganasse grandi, & strette insieme. Cap. XXVI.


ESsendo le ganasse del cavallo grandi, è cosa pessima, tanto più quando sono strette insieme. Se sono dunque così fatte devesi fuggire la guarda ardita, perche lo sforza troppo à star sotto, facendoli molto spiacere; dove usa egli poi molte cose sotto l’huomo in contrario del suo volere, o maneggiandolo, o ritenendolo nella carriera, & finalmente in ogni attione nel raccogliere a se la briglia, o che getta via la testa, ò che si slanza innanzi, overamente apre la bocca, la quale non potendo aprire sguerzegna, cioè la torce,cercando di volere qualche volta pigliare co’ denti la guardia; alla quale cosa si provede quando non si vuole che la pigli con certe catenelle, che si attaccano al barbocciale, & alli bolcioni della stanghetta. Et di più sentendosi così astretto dalla predetta guardia alle volte s’inalbora, o che leva di mano la forza della briglia, in tanto, che tire si pur quanto si puote, alcuna volta vuol avanzar l’huomo, usando etiamdio altre cose, astretto ch’esso si vede dalla gran passione: & quanto è più lunga la guardia tanto più nuoce l’arditezza, perche lo forza più; per tanto bisogna adoperare la guardia fiacca co’l suo dover dell’occhio, acciò non trabocchi. Et se le ganasse sono strette insieme si faccia fiacchissima, tenendo le guardie più corte, che si puote, & l’imboccatura piacevole; & queste cose siano accompagnate con il buon temperamento, & destrezza della mano. Trovansi in questo caso molti, che piu presto vogliono adoperare la guardia ardita, & bassa d’occhio, perche trabocchi, che fare altramente, giudicando essi, che di così fatta il cavallo non riceva dispiacere,