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molto pericolosa; perche per ogni poco, che si sentisse il cavallo toccare con l’imboccatura, ò con altro sopra la gengiva, dove era lo scaglione, per la passione, che sentirebbe s’inalborarebbe, come per isperientia perciò si è veduto morire colui, che un simile cavalcava, ne forse ancho si concertaria mai egli bene della testa. A me par dunque, che sia meglio lasciarglielo in bocca, & se pur si vuole abbassare un pochetto con la lima si puote fare; perche’l non sia cosi pontuto, come in alcuni cavalli si trova; avertendo, che il labro ad esso non gionga, perche essendo esso basso facilmente il cavallo lo coprirebbe volendosi armare con esso; & coprendolo la briglia, & il scaglione lo tagliaria nel maneggiarlo per poco, che fusse la briglia tirata: però à questo diffetto basta solo il disarmarlo nel modo da me sopradetto nel capitolo del labro grosso. Fare ancho si può, che la briglia sia alquanto altarella dal scaglione un poco più del consueto, perche difende la lingua; vero è ben poi, che cosi non la teme come egli farebbe se la fusse al suo segno. Et volendosi fare senza abbassar lo scaglione, ne alzar più di quello, che si conviene la briglia, si adoperarà in quel caso la nominata fregna, ò intera, ò meza, perche fa tale effetto, che non si vicina ad esso, anzi lo schiva; eccetto però se lo scaglione à basso guardasse perche in simil caso non bisognarebbe per alcun modo, che fusse con falsa montada, ma bisognaria osservare in quel caso il modo, che si tiene quando lo scaglione è dritto. Non restarò di dire anchora, che adoperandose la briglia, che non seguiti questa forma della meza fregna, che appoggiandovisi sopra si farà rottura, la quale tanto più dannosa saria, quando il cavallo fusse stretto di barre, ò di mascelle, come si dice; & maggiormente quando havesse la lingua grossa. Et volendosi remediare, ch’ei non si nuoccia, & non sia disconcertato della testa, bisogna avertire, ch’esso non si rompa la lingua; il modo del quale rompere non dico, per non si poter scrivere, ma ben mi offero à qualunque haverà caro saperlo da me, dimostrarglielo in proprio fatto.
Quando'l cavallo ha li scaglioni, che guardano in fuori.
Cap. XVIII
HAvendo’l cavallo lo scaglione, che guarda in fuori, & che il Cavaliere ha la briglia raccolta, ò sia nel maneggiarlo, ò in altro conto avviene, che il cavallo il più delle volte, come si vuole armare co’l labro se lo taglia con l’imboccatura, & co’l scaglione; & quanto ha egli più grosso il labro, tanto più è pericoloso; & ancho quando esso scaglione è basso, alle quali cose volendo provedere, che non si nuoccia se li vietarà l’armare, tenendo il modo, che di sopra ho mostrato nel capitolo del labro grosso, perche all’hora poi sarà rimediato al tutto.