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128 | TRATTATO |
nando à riferrare secondo è necessario, che la punta d’esso si rivolge in suso, & similmente opera che nel mezo si stringe il pie, cose tutte non buone. Et quando haverà portato un tempo simil ferro, & che si conoscerà, che le calcagna siano alquanto indurite, voglio all’hora ch’ei sia ferrato à tutto ferro, facendolo grossetto di dietro, & senza rampone, ne altro; non curandosi ancho, che li stia assettato di modo, che li tormenti quella parte naturalmente non buona, facendolo dal mezo indietro largo di verga, operando sopra’l tutto ch’il piede vada uguale in terra.
Del cavallo, che si taglia. Cap. XXIII
RItagliandosi’l cavallo, ò con l’unghia, ò ferro, ò chiodi mal ribattuti, sappiasi, che questo avviene; ò per debolezza ordinaria, overo accidentale, ò per non havere il suo piede il ferro, che li conviene; ò per essere ancho quello naturalmente, ò accidentalmente basso nella parte di dentro. Alcuna volta anchora, perche lo pone in terra mancino. Et se andando di passo si ritaglia, maggiormente si ritaglierà di trotto, per essere ciò à lui più faticoso assai. Et quando procedesse da magrezza, ò debolezza, overo da stanchezza, bisogna riposarlo, & ben abbiadarlo: ma non si potendo perche bisognasse cavalcarlo, ò che ripossato continuasse in ritagliarsi, si dee all’hora fare, che li ferri, cosi di piedi di dietro, come dinanzi, siano senza ramponi dal lato di fuori. Togliendosi poi ancho più unghia del medesimo lato, che non si farebbe per l’ordinario; facendo etiamdio fare il quarto di ferro di dentro alquanto più grossetto, che non sarà di fuori. Questo modo cosi osservato basta da alcuni cavalli; però quando non bastasse, s’ha da fare tanto grosso il ferro nella parte di dentro, che nasca quella grossezza in guisa di bottone; ma che sia tale, che non occupi più d’un bucco di chiodo, & che di dietro nel calcagno sia egli fatto totalmente grosso, che aguagli esso bottone; facendo la verga d’esso uguale à l’unghia in quella parte, & l’altra sia senza rampone, & più bassa. Et quando cosi si vuole aiutar il cavallo co’l ferro in questo modo fa opera bonissima; venga poi il ritagliarsi da qual si voglia ragione, eccetto, che dal pie mancino; perche con questa maniera non se li giova, ma co’l modo, che io dirò più avanti. Molti per qual si voglia accidente levano tutto’l quarto di dentro del ferro, ma à me non piace; perche mai per tal cagione non si dee levare quarto alcuno di ferro, quantunque il cavallo si toccasse con esso, che maggiormente si toccarebbe senza, se ben quello postoli con poca ragione tenesse. Et oltre, che egli più si toccarebbe, ancora più s’indebilitarebbe quella parte senza ferro per essere essa si sensitiva come ho detto. Quando poi il cavallo si ritaglia per causa del porre il pie in terra mancino, dico, che all’hora si dee torre parte del ferro ove andarebbe il rampone quando si facesse nella parte di dentro, non però voglio sia più corta, ma stringerla dal lato di fuori: levandone soltanto, che non sia uguale a l’unghia, ma vicino ad essa, facendolo ancho più sot-