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124 | TRATTATO |
le volte subito posto il ferro crolla, et perciò dico, che oltre l’essere ben ferrato bisogna fugire più, che si può i luoghi sassosi, massime nel maneggiar il cavallo, tenendo tai unghie esteriormente unte, per indolcire, che non siano, com’è di natura, si fragile, che alle volte solo il porre il pie in sinistro si sferra, lasciandovi con esso dell’unghia; il medesimo avenendo per fanghi, & quando ponesse per sorte il pie in un luogo dove vi sia buco. Il ferro di lui non vuol essere per cosa alcuna imbordito, se non v’è altro aiuto; perche l’imbordigione farebbe spezzare l’unghia, & ancho allargar quella poca, che vi restasse, à modo di fritella, venendosi poi la pianta avicinare alla terra; & tanto tal’hor, che con quella la toccarebbe. Ne manco si ha da fare rampone al ferro, ne creste, ne barbette, ne porli chiodi da ghiaccio. Et sia sopra’l tutto uguale il ferro, facendolo dal mezo adietro grosseto, & largo, ne per cosa alcuna ripossi su i quarti, perche li daria gran passione, ne ancho posto stringa le calcagna, perche saria facil cosa, che li facesse creppare un quarto. Del levar poi dell’unghia in punta, se ne tolga honestamente, & le calcagna siano con discrettione aperte, intrando in esse più, & meno secondo la bontà sua. Et perche accade, che per esser stati i cavalli ripresi, o rinfusi come vogliam dire, o per altra causa, sono corsi di cattivi humori ne i piedi, li quali humori hanno causato, che la pianta è tanto piena, che quasi tocca terra, dico, che non si dee in tal caso fare come alcuni maniscalchi, che fanno il ferro imbordito, senza altro, per aiutarli, & sono causa, che il pie divien come fritella; ma si dee fare il ferro nel mezo più sottile, che non sarà da i lati, & negl’altri luoghi; acciò che quella sottigliezza venghi à dargli alquanto di luogho alla pienezza. Et quando questo non bastasse, per essere troppo piena la cassa, & molto fritellata, si potrà usare il modo, che io dirò nel capitolo dell’unghia ghiacciuola. Avertasi ancho bene, che quando è molto piena la cassa, & l’unghia fritellata, di non lo inchiodare, perche saria facil cosa, per la miseria dell’unghia morta. Mirisi anchora, che la grossezza del ferro non inganni, che non si frustando si tosto, & crescendo l’unghia, verria il ferro a ripossare su i polsi, & astringerli di tal maniera, che faria creppare un quarto; ma quando si vedrà, che sia da far rimette, non si tardi. Et quando accade, che tal unghia, & ancho ogn’altra, che sia si fusse frusta per essere ito senza ferro, o per causa d’altro, voglio, che il suo ferro avanzi di maniera, che possa ella commodamente crescere, che per alcun modo non sia sturbato della miseria di lui; anzi sempremai, miri di non fare, che l’unghia superi il ferro; perche facilmente essa si spezzarebbe. Ma quando fusse ferrata, & che avanzasse qualche poccheto l’unghia, levisi quella poca parte, che avanza col coltello, et mazzo, facendola poi polita colla raspa.
Del pie forte, che ha il tenerume d'ossa, & calcagno morbido. Cap. XVIII.
TRovansi alcune nature di pie forti, c’hanno il tenerume d’ossa, & calcagna morbidissime; perche ivi abonda tanto humore, (ma putrido, che fa