Pagina:Fiabe e leggende Emilio Praga.djvu/68

64 fiabe e leggende


— Dunque c’entra un rivale? diceva il Ferrarese,
Firmagli il passaporto per un altro paese,
Ammazzalo! la bella, s’anco diggià non t’ama,
Ti adorerà pel colpo della tua nota lama.
Le son fatte così; vesti un abito strano,
Accoppa un galantuomo e, se sei bello e sano,
Gli è più che basta, tutte ti apriran cuore e alcova!
Credi a me...

                    — Il tuo consiglio al caso mio non giova.
Fosse domani sola, libera e innamorata.
Più non saprei svelarle la mia fiamma ignorata.
— Ti conoscea poeta, non ti credevo un pazzo...
— Io la donna sognai non creta e non sollazzo!
Quella, il cui nome al labbro non mi verrà giammai,
Era il simbolo puro dell’idea che sognai;
Tu dubiti che m’ami?... forse ch’io mai le dissi
Uno solo dei cieli, uno sol degli abissi
In cui per lei travolta è la mia vita?
 
                                                            — E come
Se di te non conosce che la faccia ed il nome...
— Veder la sua da lungi e lei nomar da solo,
Perchè i santi entusiasmi desse a’ miei versi e il volo,