Che giù nel tenebrore
Non si cessa di ridere,
E si fa ancor l’amore!
Vecchi pensosi; e vecchie
Dimesse, usciamo al sole;
Scordiamo i dì che furono
Per intrecciar carole;
E intorno a voi si accoppiino
Le giovinette razze;
Proli beate e pazze
Escan dai fianchi indomiti
Dei forti e delle belle;
E presto andrem nell’aria
A dischiodar le stelle!
E il primo ancora: — O l’Ellade,
La Venere di Milo!
Splendor, melodi, effluvii
Dall’Ellesponto al Nilo!...
O Menfi, o Babilonia!
Gioite ancor dal nulla;
Giganti della culla,
Ecco i pigmei del feretro!