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ATTO UNICO - SCENA II. | 169 |
ZANETTO
Oh! sì! serbar l’incognito sarìa farvi dispetto.
Sono un bardo girovago e mi chiamo Zanetto.
Viaggio fin dall’infanzia; la mia vita è un passeggio,
Sotto uno stesso tetto, se dire il ver vi deggio,
Credo che mai dormito non ho tre giorni intieri,
E per trovarmi il pane, faccio venti mestieri
Inutili. L’inutile è il necessario, il sai?
Sono nel remigare destro quant’altri mai,
E per costrurti un chiosco in istil peregrino
Saprei scegliere il verde miglior del tuo giardino;
A condur veltri esperto, e puledri a domare.
Leggiadramente i versi faccio tra lor rimare;
Di più, merito insigne, so educare i falconi,
E do, quando mi capita, di ghitarra lezioni.
SILVIA (sorridendo)
Con siffatti mestieri non pranzerai sovente!!
ZANETTO
Più spesso che non credi — benchè io sia veramente
Creatura piuttosto nemica della pratica.
L’ora dei miei simposii è molto problematica,
E talor, quando l’oste non s’inchina per bene.
La dimentico. A volte, oh! impagabili cene!
Nel buio delle selve di nocciuoli ho cenato...
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