Han fior sulla vesta, han fior sulla testa,
Li han forse cosparsi per irne a una festa?
Van forse a un altare per farsi adorar?
Han fior sulla testa, han fior sulla vesta,
E il povero Olimpio sta muto a guardar.
«Belle dame — dice poi —
I tesor del sacco mio
Se volete esaminar,
Le padrone siete voi;
Ma lasciate ch’io v’osservi
Che son ossa e che son nervi
Che vi occorre di slacciar.
«Con quegli occhi celestiali.
Con quel labbro, con quel crine.
Con quel seno ammaliator,
So che molti e molti mali
Si pon fare, e esperte siete,
Che già punto entrambi avete
Questo povero mio cor.