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146 | fiabe e leggende |
Quando la valle si ingombra di nebbia
E di vaghi colori
Ed una mesta voluttà ineffabile
Assalta i nostri cuori;
E ti senti immortal, pensando al celere
Riapparire del sole;
E, se pur fosti coll’amica, inutili
Ti sarian le parole;
Quando dall’Universo assorto è l’atomo,
Quegli sbadigli, o vada
Davanti a sè, segugio inconsapevole,
Per una ignota strada!
Oh! pel ciel che splendea colle miriadi
Delle vaganti stelle;
Pei campi a cui davan bagliori e screzii
Lucciole e coccinelle;
Giuro che a me quei desolati salici
Dipinsero l’istoria!...
Così potessi la vision terribile
Cassar dalla memoria!