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XXXI.


                                                                                Ignoro
Ciò che farebbe quella ch’io senza speme adoro,
Ove per l’amor suo me trapassar vedesse.
Non avrei meraviglia s’ella fra sè ridesse!
Molte ridere ho viste, mentre, in fondo all’oblio,
V’eran anime umane maledicenti Iddio,
E pugni che cercavano la pistola o il pugnale...
Ma digredisco ancora, e in questo punto è male.