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della nostra riluttanza ad ammirare 53


simili piuttosto le loro virtù che i loro vizi, e il gioco si trasforma in un profondo senso di benevolenza che fa gli uomini più felici, accresce la ricchezza della materia al poeta e lo eccita a creare.

6 Dicembre

La concezione aggressiva della vita ha distrutto negli intellettuali italiani e poi di riflesso nel loro pubblico la volontà di ammirare, che mi è parso sempre il lievito maggiore di una civiltà letteraria.

Chi c’è infatti in Italia oggi, che tributi agli scrittori un pó di ammirazione? Non i critici, non il pubblico, non i colleghi, non gli amici. Sono stato da uno scrittore celebre in tutto il mondo che aveva invitato a pranzo un piccolo gruppo di letterati.

Poco prima di cena, mentre lo scrittore stava facendo a tutti gli amici un piccolo discorsetto, arrivò una signora francese. « Raccontavo come è nato il mio libro — il libro che è uscito l’altro giorno — spiegò lo scrittore. La signora non esitò « L’ho letto già tutto d’un fiato! Che meraviglia!

Lo scrittore le chiese che cosa le piacesse di più.

« Non saprei dire: Certo, questo è forse di tutti i suoi romanzi, il più patetico, il più forte, il più profondo. »

« Ma non è un romanzo, » rispose lo scrittore.

« Romanzo, naturalmente, continuò la signora, dicevo romanzo, perchè per essere un libro, come dire, un libro di storia, è interessante, appassionante, divertente più di un romanzo. »