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44 | meditazioni sull’italia letteraria |
vita non permette nè di riattaccarsi al passato nè al resto del mondo.
10 Novembre
Paragoniamo l’intellettuale italiano e quello francese.
L’intellettuale francese nasce coll’istinto del gruppo. Appena è in età di meditare si cerca un maestro che lo riattacchi a una tradizione; appena comincia a scrivere si cerca compagni coi quali fondare una scuola.
Il gruppo è la disciplina che la Francia ha imposto alla sua intelligenza, è la forma che ha dato alla sua civiltà. Perciò la civiltà francese è forse quella che si potrebbe chiamare la più frondosa d’Europa.
Quando la si studia, la civiltà francese ci appare come un mosaico di gruppi. La famiglia, prima di tutto; tumefatta dai cugini, dagli zii, dai padrini, dai vecchi amici di casa, che fanno valanga, primo gruppo formidabile del quale si sente il peso in certe occasioni, e che si stende splendidamente sugli annunzi di matrimonio o sulle partecipazioni di morte.
Uno scrittore inglese, Cloudesley Breretons, mi faceva appunto osservare come fossero diversi gli annunzi di matrimonio francesi, negri di nomi e di titoli, e quei due piccoli cartoncini splendenti di candore dove i due inglesi che hanno da sposare non stampano che i loro nomi.