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22 | meditazioni sulla storia d’italia |
la Chiesa, tolse al partito Guelfo il suo appoggio naturale? E’ stata l’invasione di Carlo VIII, che riveló all’Europa la debolezza militare d’un paese rigurgitante d’oro? E’ stata la dominazione degli Imperiali? O la Contro-Riforma?
Questi grandi avvenimenti e sopratutto la Contro-Riforma, hanno influito molto sul destino dell’Italia; ma secondo me, questa crisi della libertà è dovuta sopratutto a cause psicologiche; le qualità e gli istinti ateniesi del popolo portati all’estremo, provocano necessariamente la rovina d’una civiltà ateniese. La libertà è soppressa dalle forze stesse che l’hanno insediata. Il cosmopolitismo che gli Italiani derivavano dal Papato, quel «sentimento dell’universo» ammirevole in un’Europa feudale in cui i popoli si drizzano gli uni contro gli altri, favorisce a lungo andare lo stabilirsi delle tirannie straniere in Italia. Indifferenti alla loro nazionalità, avvezzi da secoli a veder il tedesco seduto al loro focolare, gli italiani lasciano rovesciar dagli Imperiali le loro Repubbliche senza degnare neppur di mettersi alla finestra.
La passione dei principii si esaurisce: gli uomini non possono battersi durante tre secoli per dei fantasmi — un papa Guelfo e un Cesare che si riconciliano al momento in cui i loro seguaci si massacran per loro — , senza diventar scettici.
Lo spirito di fazione resta fecondo finchè un certo rispetto dell’avversario lo tiene a bada. Eccessivo, apre la via, per reazione, ai monopoli e alle