Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
152 | meditazioni sull’italia letteraria |
E di una madonna di Margaritone conclude:
«della quale opera è da tener conto». (Pag. 79).
Se di Cimabue dichiara che fece un’opera «grandissima e ricca e benissimo condotta» e di Duccio che «si espresse eccellentissimamente» e di Simone Memmi che «fu eccellente pittore» — di Gaddo Gaddi scrive che fece «molte opere ragionevoli».
E con che sottigliezza, elasticità di parole, ricchezza di formule dà il suo posto a ogni artista del quattrocento.
Scrisse di Ghirlandaio:
«Domenico di Tommaso del Ghirlandaio, il quale per la virtù e per la grandezza e per la moltitudine dell’opere si può dire uno dei principali e più eccellenti maestri dell’età sua, fu dalla natura fatto per essere pittore; e per questo, non ostante la disposizione in contrario di chi l’avea in custodia (che molte volte impedisce i grandissimi frutti degl’ingegni nostri, occupandoli in cose dove non sono atti, deviandoli da quelle in che sono naturati), seguendo l’istinto naturale, " fece a sè grandissimo onore ed utile all’arte ed ai suoi, e fu diletto grande dell’età sua». (Pag. 216).
Disse di Cosimo Rosselli:
«Il qual Cosimo, sebbene non fu nel suo tempo molto raro ed eccellente pittore, furono nondimeno l’opere sue ragionevoli». (Pag. 210).
Disse di Paolo Uccello:
«Paolo Uccello sarebbe stato il più leggiadro e