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principii e critica in vasari 141


nunzia e austerità in questo proponimento! Ma non è stato soltanto il merito di Vasari: è stato il merito di tutta una civiltà bene ordinata.

Parigi è forse la sola città che sia riuscita oggi a risolvere un controsenso così stridente: essere una città universale, accogliere e spandere per il mondo tutte le forme dell’arte e avere ancora vicino alla critica lirica, un pubblico e una critica che servono da fermento.

20 Aprile

Sono stato a passeggiare sotto le volte degli Uffizi; mi son messo a guardarli dalla Piazza della Signoria, di sotto al David di Michelangelo.

Si faceva notte e la luna ridava agli Uffizi il suo scheletro primitivo, ce ne offriva una essenza. Che eleganza stanca! Gli Uffizi sono veramente l’opera di un critico squisito. Quanti principï ragionevoli e puri si sentono in quelle prospettive di portici, in quei cornicioni e in quelle finestre rettangolari, grandi, parche di ornamenti, in quelle nicchie disposte in fila, dopo ogni arcata, con dentro la statua di un pittore che rimane costretto, nonostante il suo gesto, nella linea dell’architettura! Quest’opera un po’ morta, senza difetti e senza potenza, con un’eleganza preveduta, quest’architettura che non meraviglia, è la prova della grandezza critica di Vasari: gli Uffizi, più che un edifizio, sono un meraviglioso sistema di idee.