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Dell’universalità e delle tradizioni


1 Marzo

Ma perchè diventi europea, non un romanzo, ma una letteratura, il coraggio non basta. Ci vuole anche il senso dell’universalità e il senso della tradizione. Qualunque paese che produca dei capolavori solitari è destinato a chiudersi nel silenzio. Ora, che la letteratura italiana abbia rinunciato all’Europa, si sia cinta nel suo stesso continente di un largo silenzio, deve ammetterlo chiunque contemplando il panorama della nostra letteratura e il guazzabuglio chiassoso e morto delle Accademie, pensi di segnalarne il carattere solenne. L’ultima e triste polemica tra Strapaese e Stracittà ha confermato questa solitudine intellettuale.

Non siamo più europei, perchè non siamo più italiani. Si chiama infatti «letteratura europea» — e io parlo solo della romanzesca, e escludo la lirica — quella che dipinge il proprio paese sottointendendo gli altri. Lo scrittore europeo non deve dunque esiliarsi per amore del forestiero ma per acquistare, conoscendo il mondo, quel sottinteso. Ogni giudizio