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del romanzo e della coscienza morale | 93 |
stribuita, si spande, con generosa ma anche con giovanile spensieratezza, su tutto; e appunto per questa sua equanime universalità, che impedisce ogni scelta giudiziosa, è di quelle che si scoprono al primo sguardo, che ti vengono incontro con troppa facilità e impudicamente si affermano.
« A la recherche du temps perdu » è il meraviglioso gioco di un equilibrista che balla sopra un filo; quando hai deciso, e nessuno può negarlo, che quel gioco è difficilissimo, e che l’equilibrista è molto bravo, devi ripetere questo giudizio fino che il giocoliere balla, senza trovare altro da dire.
Non è così facile capire la bellezza delle « Confessioni » perchè tutti i misteriosi segreti di prospettive e di equilibrii che formano una grande architettura si rivelano, dopo lungo studio, solo agli esperti; mentre il pubblico li scambia per naturali e istintivi.
16 Febbraio
C’è però fra Proust e S. Agostino un movimento comune, « l’introspezione », la quale a sua volta viene da un mondo comune ai due scrittori « il cristianesimo ». Proust sarebbe forse stato stupefatto se gli avessero detto che la sua prodigiosa facoltà d’analisi gli è venuta indirettamente dal cristianesimo.
Dal cristianesimo, il quale ha volgarizzato la Bibbia, in cui sono espressi e analizzati tanti profondi sentimenti umani.