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due gorghi minuscoli sulla superficie dell’acqua possono tagliarsi senza rompersi. E’ lecito stabilire delle categorie soltanto quando ci si ricorda che nella vita umana si mescoleranno e che il pensiero è, per sua natura, un immenso crogiuolo.

Non credo dunque, come il Berenson, che l’atteggiamento conoscitivo abbia corrotta l’arte di Leonardo, ma penso òhe bisogna tenerne conto, per capire come Leonardo vedesse la Natura, anche quando si preparava a dipingerla.

Guardandosi intorno, Leonardo nota prima di tutto «la necessità, maestra e tutrice della Natura» 2.

Che cosa sia veramente la «necessità» non è fàcile dire. Leonardo non la definisce che dai suoi effetti 3. Questa necessità, più che vista è sentita, amata come il segreto regolatore di quell’illusorio disordine. «O potente e già animato strumento dell’artificiosa natura — esclama Leonardo, in un passo che è quasi un canto, ed ha ormai conquistato molta gloria — o stupenda necessità, tu costringi con la tua legge ogni effetto per la più breve via a partecipare della tua cagione!» 4.

Questa necessità è dunque l’ordine vitale dell’universo, quella che governa i rapporti