bile. Il principio che ha voluto parificare la verità e la bellezza ha trionfato per tanti secoli nella critica d’arte, appunto perchè era facile accoppiare l’arte con la natura, — modello conosciuto da tutti — in modo che ognuno potesse chiedere il consenso degli altri su questo-rapporto. Il fatto stesso che durante il regno di questo principio ci sia stato uno splendido fiorire di capolavori, e che gli artisti siano andati d’accordo coi critici, più che non vadano adesso, ci dimostrano come in quel principio fosse nascosta una verità necessaria, espressa male. E’ infatti assurdo pretendere che si raggiunga il tutto della natura semplicemente imitandola, perchè a imitar la natura non è mai riuscito nessuno; ma quando s’è detto che con la natura l’artista deve invece rivaleggiare, per giungere, come s’è visto in Leonardo, a un tutto, che con quello della natura sia pur sempre paragonabile, s’è dato alla seconda parte del nostro rapporto la sua vera fisionomia. La critica’ deve partire, dai sentimenti e ogni principio solido ha da essere costruito sopra una base psicologica: poiché nell’uomo il bisogno di imporre agli altri il proprio giudizio è il fondamento universale della critica d’arte, è giusto che la critica si faccia su principi che appagano il più possi-