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sediamo la chiave, e come un’opera d’arte che riuscivo a spiegare, paragonando i risultati coi mezzi, appunto perchè i mezzi erano incomparabilmente più poveri; così che potevo mescolare in me stesso l’ebbrezza di cui ci riempie l’immensità soave e silenziosa di un golfo, e la gioia intellettuale di saperlo fatto di nuvole.

Quando Paul Valéry, in Eupalinos, fa dire a Socrate, che guarda un avanzo marino meravigliosamente lavorato dai secoli, che un’opera d’arte vale un secolo, cento secoli, suppone che il piacere di contemplare quell’avanzo del mare sia come il piacere di studiare un’opera d’arte, perchè sono tanto l’una che l’altra un tutto raggiunto con mezzi inadeguati e parziali; ma senza ricorrere a questi sublimi capricci dell’universo, abbiamo tutti notato come per un variar della luce, o per un comporsi manierato dell’ombre, o perchè un ramo nero ha fatto da primo piano, o perchè due tronchi hanno inquadrato dei colli, che l’ombra violetta dei nuvoli partiscono in piani geometrici di colore, la natura ci sia improvvisamente apparsa come una opera d’arte. Questo spettacolo provocava in noi quella medesima meraviglia di cui si è detto per l’arte, appunto perchè sottintendevamo,