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rendessimo conto di aver scambiato per naturale un oggetto fabbricato dall’uomo.

Questa è una spiegazione. Ma si può dire ancora che la natura ci riempie di questo piacere inesplicabile, perchè ci si presenta come un risultato dato.

Prendiamo per esempio un paesaggio, un fiume, una donna, che abbiamo ammirati. Questa bellezza, che- esiste, poiché ci commuove e ci spinge a giudicarla, ci appare come un misterioso infinito, di cui noi non ci spieghiamo nè la materia, nè l’origine, nè lo scopo.

Affacciamoci alla finestra da qualunque casa di campagna. Avremo dinnanzi agli occhi un paesaggio, che sarà per noi, anche se rinserrato tra gole anguste, senza orizzonti e violetto d’ombra, uno scenario infinito.

Perchè ogni pezzo di natura, che è composto di materia infinita, divisa e suddivisa in forme innumerabili e perennemente mutevoli, si distende attraverso spazi infiniti; e così il corpo di una donna chiuso apparentemente in un contorno, come il paesaggio è chiuso da un orizzonte, ci rivelerà poi l’armonia paradossale che compone un tessuto trasparente e roseo — trama e incrocio di colori e di linee infinitamente rinascenti e scolo -