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Kant, ognuno riconosce che il giudizio che egli fonda su di un sentimento particolare, e col quale dichiara che un oggetto gli piace, non ha valore se non per la sua persona. Perciò quando qualcuno dice «il vino delle Canarie è piacevole „ sopporta volentieri che gli si corregga l’espressione, gli si ricordi che deve dire «è piacevole a me», mentre «quando egli dà per bella una cosa, pretende dagli altri lo stesso piacere; non giudica solo per sè, ma per gli altri e parla quindi della bellezza come essa fosse una qualità della cosa» 6. Perciò se qualcuno dicesse la «Divina Commedia» è brutta, reagirebbe.

Il bello è dunque l’oggetto di un piacere particolare. Serviamoci, per spiegare più precisamente la natura di questo piacere artistico, dell’idea di maraviglia, che ha attraversato il pensiero di Leonardo come un insetto passa dall’ombra al sole. Davanti alla bellezza, noi siamo invasi da una maraviglia, che si rinnovella ogni volta; e mi domando se non desideriamo di rivedere certe opere d’arte, che per controllare il mistero di questa imprevedibile maraviglia. Il bello ci maraviglia, poi ci forza ad ammettere che non poteva essere diverso, e che per ciò non avevamo il diritto di rimaner stupefatti. Non ci maraviglia dun -