Pagina:Ferrero - Leonardo o dell'arte, 1929.djvu/164

158


noi a ragionare della bellezza, sulla base die ci siamo fatta negli altri capitoli.

Notiamo subito che il bello è unito al piacere. Delle molte definizioni, in cui Kant ha cercato di catturare l’essenza della bellezza, citerò una sola, che riassume molte delle sue idee estetiche, e che ci offre un buon fondamento: «Il bello è ciò che, senza concetto, è riconosciuto come oggetto di un piacere necessario» 3 e «universale» 4.

Il fatto che si riconosca il bello come oggetto di un piacere necessario, senza concetto, distingue il bello dal buono.

«Per trovare buono un oggetto, scrive Kant, io debbo sempre sapere che cosa deve essere, cioè averne un concetto. Per trovare in esso la bellezza io non ho bisogno di ciò.

I fiori, i disegni liberi, quelle linee intrecciate senza scopo che vanno sotto il nome di fogliami, non significano niente, non dipendono da alcun concetto, e tuttavia piacciono» 5.

Questa idea è assai discutibile. Come si può apprezzare un dramma, un romanzo «senza concetto»?

Il fatto che si riconosca il bello come oggetto di un piacere universale distingue il bello dal piacevole.

«Per ciò che riguarda il piacevole, scrive