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porta, quanto l’esigenza che lo complica, limitandolo.

Per Leonardo la natura è un mondo compiuto e perfetto; e l’opera d’arte è un mondo compiuto e perfetto come la natura; ma quello che distingue l’opera d’arte dalla natura, quello che spiega come un’opera d’arte e un paesaggio ci piacciano o dispiacciano in due maniere, è che la natura è un tutto ottenuto con tutto, un infinito fatto di elementi infiniti, mentre l’opera d’arte è un tutto ottenuto con una parte, un infinito raggiunto con mezzi finiti: illudere ch’è perfetta quando è fatta con dei mezzi imperfetti, suggerire un tutto con una parte, ecco la contraddizione splendente di cui s’arricchisce come di una luce ogni opera d’arte. Ciò che godiamo nell’arte e non godiamo nella natura, è proprio il mistero e l’incredibile magìa di un aspetto della vita, ricostruito per suggestione.

Noi non apprezziamo infatti un quadro che come un miracolo, paragonando d’istinto e inconsci i pennelli, i quattro colori fondamentali, il carboncino e la tela con la infinita potenza della natura.

Chi proverebbe un piacere artistico dinnanzi a un quadro, se l’aria trasparente non fosse resa con delle mestiche opache, se gli